mercoledì 28 febbraio 2018


A settanta anni dalla Assemblea Costituente

1 / L’ultima lotta
 Il Costituente Umberto Nobile nella Commissione per la Costituzione



Gli anniversari sono sempre un problema. Ricordando i fatti accaduti in tempi più o meno lontani c’è il rischio, quasi paradossale, di dissociarli dal loro significato, mettendo così da parte la memoria, a cui vengono preferite più comode e semplici commemorazioni retoriche e forse anche festaiole. Ma nel ricordo c’è anche il pericolo di lasciarsi guidare dalla superficialità e dal “già detto”, a scapito della propria ed altrui conoscenza.
Premesse, queste, necessarie per dare senso ad ogni evento o per accostarsi a personaggi ormai lontani da noi.
Ciò vale anche per una personalità poliedrica e complessa come Umberto Nobile. Di lui si conoscono tante cose: “inventore, esploratore, nauta”, ma la sua storia personale registra anche la partecipazione all’Assemblea Costituente. Tema trattato di sfuggita, a cui finora non è stato dedicato, per quanto ne sappia, uno studio appropriato.
Lo scopo di questo saggio è far conoscere le fasi iniziali del Nobile costituente, il Deputato che partecipa nella Commissione per la Costituzione alla stesura del progetto di Costituzione da cui poi deriverà l’attuale testo costituzionale. Per tale motivo ho tralasciato l’impegno costituente vero e proprio che, iniziato nel marzo 1947, continuerà fino all’approvazione del testo fondamentale e su cui mi riprometto di tornare in seguito, se mai ne avrò la possibilità.
Consegno questo saggio - nato per pura curiosità intellettuale - senza alcuna pretesa né di completezza, né di competenza, con la speranza che esso possa suscitare nella comunità degli studiosi quel desiderio e interesse capaci di promuovere un dibattito sul Nobile dell’impegno civico.
Lo studio, condotto sui resoconti sommari della Commissione per la Costituzione, che formano l’unica fonte principale per l’argomento in questione, mi ha convinto che l’esperienza politica di Nobile non è un episodio marginale della sua vita, ma la logica e necessaria conseguenza della sua esperienza fondamentale, quella a cavallo degli anni 1920 – 1940.
Il Lettore si accorgerà poi che spesso nelle note ho tentato di approfondire quanto ho scritto nel testo in modi più sobri e sintetici come anche si renderà conto che volutamente, non ho voluto intrattenermi sulle cronache dei giornali dell’epoca, optando per il tentativo di ridare voce al Nobile quale risulta negli Atti parlamentari.
Un’ultima annotazione, fondamentale. Chi scrive aveva un anno e mezzo quando Nobile moriva e la sua cittadina natale, tramite l’allora Amministrazione Colucci, promuoveva una giornata di studi in ricordo del grande Generale. Sfogliando le pagine di quelle relazioni, ho riletto gli interventi di Ottavio Colucci e Gerardo Bianco. Essi auspicavano in un giorno non lontano che qualche giovane di Lauro riscoprisse il Nobile costituente.
Senza alcuna presunzione, giovane tra i giovani di Lauro, spero di aver esaudito, sia pure con superficialità, l’auspicio di trent’anni fa. Ed è ai giovani di Lauro che dedico questo lavoro, convinto che prenderanno sul serio, meglio di me, l’impegno chiesto in quelle giornate commemorative del 1978.


(continua)
© Severino Santorelli

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